23 giugno ‘23
Accompagnato e trasportato da cugina e zia, in treno e poi in auto, arriviamo a Fregona (TV), paese paterno, famosa per le grotte e il formaggio Montasio, dove mi aspetta una pizza con i parenti veneti che non vedo da almeno sei anni… , una vita fa, per davvero.
24 giugno ‘23
Da Fregona, salutato come un Ulisse, cavalco la mia biciclettina, attraverso le vigne di prosecco a Conegliano e scendo a Mestre, al B&B di Khanaker, un afghano alto-alto, magro-magro, sorridente.
Posteggiata la bici alla stazione, mi rimane il tempo per un bacaro, con un cicchetto con il baccalà a Venezia. L’entusiasmo è quello della prima volta, anche se qui ci ho un po’ vissuto e un po’ studiato per un paio di anni.
Ritorno in bici al B&B col buio, scortando in stazione una ciclista francese con busta di plastica sotto il casco (!?) che si è persa nella triste periferia di Marghera.